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Le Opere d'Arte


SAN VENDEMIALE


Sull'altare maggiore si trova un dipinto su tela raffigurante nella parte inferiore il titolare e patrono San Vendemiale vescovo tra i santi Girolamo e Liberale (patrono di Treviso – vedasi il legame con la storia di S.Vendemiale), mentre in quella superiore compare il Cristo morto portato in gloria da tre angeli. Sappiamo che l'opera era stata inizialmente commissionata a Francesco Beccaruzzi da parte dei parrocchiani di San Vendemiano per inserirla come pala nell'altare maggiore. Viene successivamente commissionata a Pietro Silvio, vista la reticenza del primo ad iniziare e a portare a termine l'opera. La paternità dell'opera e la data della sua esecuzione sono documentate dalla scritta che si può leggere in un cartiglio posto in basso a sinistra e recita “Joannes Petrus Silvio 1549”: è un pittore veneziano di cui abbiamo notizie tra il 1495 e il 1552, anno della sua morte. Lo stile risente della pittura di Lorenzo Lotto, come si può riscontrare nella parte che in questa pala rappresenta la pietà. E' da annoverare inoltre tra i seguaci di Tiziano. Troviamo altre sue opere a Piove di Sacco (Padova) nel presbiterio, dove è raffigurato S.Martino (1532) tra i Santi Pietro e Paolo. Altra opera di trova a Cedrina (Bergamo) nella cappella a sinistra del presbiterio e vi è rappresentato il Cristo morto sorretto da angeli.
L'opera è stata restaurata nel 1998 dalla dott. Renza Clocchiati Garla per interessamento della Soprintendenza e successivamente esposta per un po' di tempo nella Sala dei Battuti del Duomo di Conegliano.
L'altare, restaurato dalla Ditta Ceschin Ivan di Susegana, porta sulla sommità tre statue, raffiguranti le tre donne che andarono al sepolcro di Cristo e ricevettero il primo annuncio della sua risurrezione. Sono: Maria Maddalena, che sta alzandosi e tiene in mano il sudario di Cristo, e ai lati Maria di Giacomo e Salome.


MADONNA DEL ROSARIO


Il Nobile Francesco Malvolti commissiona quest'opera a Pietro Antonio Novelli, “pittore veneto” (1729-1804). La tela rappresenta la Madonna del Rosario tra i santi Domenico e Rosa, con i santi Floriano e Valentino. La datazione viene confermata da una lettera di pagamento della pala del 21 giugno 1795. Restaurata nel 2001 dalla Ditta Lareco Sas di Vittorio Veneto.


MARTIRIO DI S. AGNESE


L'opera, attribuita a Giovanni De Min (1786-1859), rappresenta il Martirio di S.Agnese.


SANT'ANTONIO DA PADOVA


Opera di Giovanni Marchesi (1804-1835), raffigura Sant'Antonio da Padova che risuscita un giovane portoghese per scagionare il padre dall'accusa di omicidio. E' stata restaurata nel 1999.
L'altare, proveniente probabilmente da qualche chiesa demolita, ha sulla sommità un angelo e ai lati i santi Girolamo e Rocco. E' stato restaurato nel 1999 dalla Ditta Ivan Ceschin di Susegana.


LA PIETA'


Opera di Francesco Genua. Epoca XIX secolo. Rappresenta il Cristo deposto dalla croce tra le braccia della Vergine Maria e l'apostolo Giovanni e Maria Maddalena. Opera restaurata nel 1999.
L'altare, proveniente probabilmente da qualche chiesa demolita, ha sulla sommità un angelo e ai lati i santi Pietro e Paolo. E' stato restaurato nel 1999 dalla Ditta Ivan Ceschin di Susegana.


ASSUNZIONE DELLA VERGINE MARIA – SAN LORENZO GIUSTINIANI – S. VENDEMIALE


Operadi Pietro Antonio Novelli(1729-1804), è composta di tre affreschi. La composizione centrale, armoniosa nella varietà del colore, rappresenta la Vergine Maria assunta in cielo, sorretta da una schiera di angioletti, alcuni dei quali portano dei fiori, altri il turibolo dell'incenso. Il volto della Vergine costituisce il punto focale della composizione e infatti, proprio da qui, si dipana una fonte di luce che fa da aureola alla Madonna, mentre il drappeggio della sua veste è tutto orchestrato sul rosa chiaroscurato. Nella parte alta dell'affresco viene rappresentata la Santissima Trinità. Il Padre, alla destra di Cristo, porge una corona di stelle. La colomba, simbolo dello Spirito Santo, irradia della sua luce la parte alta dell'affresco, che lascia intravedere uno squarcio di cielo con dei cherubini che emergono sia nella parte sinistra che destra.

Verso l'altare maggiore è rappresentato invece San Lorenzo Giustiani in gloria. Il Santo è illuminato da fasci di luce, mentre alcuni angioletti portano le insegne episcopali, la mitria e il pastorale.

Verso la porta d'ingresso è invece raffigurato San Vendemiale vestito con un piviale riccamente decorato di un oro sgargiante. Anche qui gli angeli reggono i simboli della dignità episcopale.

L'intera opera è stata solidificata e restaurata nel 1999 dalla Ditta Ivan Ceschin di Susegana


CROCIFISSO LIGNEO


Anonimo (sec. XVIII)


L'ORGANO


Presso l'archivio parrocchiale esistono due preventivi della “Ditta Pietro e nipoti Bazzani” di Venezia (successori di G.Callido) datati 7 ottobre 1886 e 30 aprile 1887, un preventivo della Ditta “Pugina” di Padova datato 30 gennaio 1890 (complessivamente si tratta di cinque progetti) ma nessuno di questi corrisponde esattamente allo strumento tuttora esistente. Molto probabilmente, anche dall'analisi effettuata dal Mo. Sandro Carnelos con l'organaro A. Zeni in corso di restauro, sono state effettuate delle considerevoli modifiche ed aggiunte in corso d'opera, per portare lo strumento, ad esempio, da uno a due manuali e pedale. Nel corso del tempo viene segnalato nel 1922 un intervento di manutenzione ad opera di un certo Sig. Salton, mentre l'atto di collaudo del lavoro, effettuato da Rodolfo Guerrini di Bassano e datato 18 maggio 1937, si trova presso l'archivio diocesano firmato dai maestri Zeno Lovato di Oderzo, Giovanni Busato diCodognèe Mons. Osvaldo Petris presidente della commissione di musica sacra. L'ultimo intervento di manutenzione straordinaria si registra nel 1964, inaugurato con un concerto tenuto dal Mo. Severino Tonon alla presenza di S.E. Mons. Albino Luciani. A distanza di più di trent'anni, lo strumento si era reso praticamente inservibile: si è deciso allora di intervenire, spinti dalla volontà di riportare l'organo alla totale efficienza, alla luce delle più recenti acquisizioni nel campo del restauro degli organi di un certo pregio. Dopo le necessarie approvazioni, il restauro viene affidato all'organaro Andrea Zeni di Tesero (TN), noto sia per la costruzione di nuovi strumenti che per il restauro secondo i più aggiornati criteri filologici. I lavori di smontaggio ed imballaggio dello strumento sono iniziati nel 2001 per concludersi nel mese di luglio 2002. Il concerto inaugurale tenuto dal Mo. Sandro Carnelos, con la partecipazione della Corale parrocchiale, si è svolto sabato 19 ottobre 2002.


 

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